Lavoro, salute e denaro... ko

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  1. mostrodiveg
     
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    Per fortuna almeno l'amore va bene :P
    A dire il vero anche la salute... mia.
    Però quest'anno è cominciato davvero male, con una mia cara amica malata gravemente (è morta per un cancro al cervello il 28 marzo scorso. Direi che sembra destino, ma al destino credo ben poco, anche se non so come altro chiamarlo, ma pure un amico di famiglia, collega del mio babbo, ha un tumore nello stesso posto, l'hanno operato, gli si è richiusa male la ferita e adesso si trova in terapia intensiva.
    Come se non bastasse, un ragazzo della mia compagnia, ha un tumore al pancreas. Pensavo che avesse a che fare col fatto che è stato alcolista, ma tra i fattori di rischio, a quanto ho letto, non ne parlano. Parlano di fattori ereditari, ma non è il suo caso, di pancreatiti (manco questo)...
    Insomma, sono triste. Fortemente triste.

    Il resto, mi pare tutto meno grave, in confronto a questo, ma sono comunque pensieri.
    Il vecchio dentista mi ha sbagliato un lavoro. Ora, per recuperarlo, devo spendere 600 euro. Ho sentito sia la mia nuova dentista, che quello di mia mamma, ma il prezzo resta quello.
    Finalmente ero uscita da un periodo economicamente difficile, speravo da Maggio di respirare davvero, invece quest'imprevisto non mi ci voleva proprio. Poi spese di condominio, bollette, eccetera, ma quelle almeno erano in conto.

    Ultimo, il lavoro. Lavoro in una catena di abbigliamento femminile (intimo, calze, pigiami, costumi, eccetera) che non nomino mai in internet, perché abbiamo saputo che esiste una figura aziendale che fa ricerche su internet e ricerca noi, per vedere SE e COME parliamo dell'azienda dove lavoriamo. So che su una mia collega esiste un fascicolo e che è stata oggetto di una riunione, che ha rischiato il licenziamento, perché si lamentava del tipo di contratto e altre cose su un forum...
    Un'altra, non nella mia città, è stata licenziata perché ha pubblicato su facebook dei commenti su un possibile cambio contrattuale (parlando in maniera molto aperta) che, effettivamente, nelle mail a noi dicevano di tenere segreto.
    Come ogni altro ambiente lavorativo, anche il mio risente della crisi. Ma lavoriamo davvero sotto pressione. Dall'azienda ormai si sfiora il mobbing. Io ho un carattere piuttosto sereno, infatti anche un momento del genere lo vivo cercando sempre di guardare avanti, volendo assolutamente credere che ci sia qualcosa di meglio che mi aspetta da qualche parte. Senza contare che odio lamentarmi e odio chi si lamenta. L'unica cosa che trovo sensata, nella vita, è rimboccarsi le maniche.
    Però è spiacevole lavorare con l'assillo del dover insistere in vendita (e caratterialmente io sono tutto fuorché insistente), con la capa che telefona mai contenta dell'incasso, dicendoci che se continua così perderemo tutte il lavoro, che sono previsti licenziamenti in tutta Italia...

    Insomma, io cerco di fare il mio lavoro il meglio possibile, se vedo che ho davanti qualcuno disposto a spendere, spingo, propongo e riesco sempre a dare qualcosa in più.
    Ma se vedo una persona alla quale serve giusto una cosa, quella do. Magari avviso se ci sono promozioni o sconti particolari, ma evito di dare il tormento. Il mio scopo (anche delle mie colleghe, per altro, ma in azienda pare non lo capiscano) non è di fare una vendita una volta, ma di far tornare le persone da noi...

    Invece ci tartassano. Per 5 anni pare che il mio modo di lavorare andasse bene, adesso evidentemente non va bene più. So che è così anche negli altri negozi, ho avuto modo di parlare ai corsi con colleghe di altre città e anche loro mi hanno riportato le stesse dinamiche.

    Inutile dire che sono preoccupata. I licenziamenti ci saranno, noi lavoriamo tutte lì da tanto, l'ultima assunta sono io e sto lì da 5 anni... e se mi cacciano che faccio?

    Uff... che periodo preoccupante :(
     
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    Vittorio Matteucci Admin


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    Il momento non è dei migliori per nessuno, e francamente non so come ne usciremo.
    Logico che in negozio ti chiedano di insistere e vendere di più, ma a volte non capiscono che può essere controproducente. Io, ad esempio, se entro in un negozio per qualcosa, e la commessa cerca di vendermi a tutti i costi altro, è molto probabile non compri niente ed esca subito. Stessa cosa se entro solo per curiosare: lasciata stare posso trovare qualcosa da comprare, incalzata dalla commessa, scappo.

    Nel mio settore la tristezza è massima. Come consulente, in settori che con la crisi sono stati tagliati (sicurezza, qualità, ricerca e sviluppo) giro molto per zone industriali e ogni volta vedo capannoni chiusi in più. Tristezza... Riapriranno mai? Chissà... Intanto vanno in deperimento.
     
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  3. mostrodiveg
     
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    Guarda, una decina di giorni fa ho preso una parte a culo enorme, dalla capa. Era entrata una cliente, una delle fisse che in 5 anni ho sempre visto.
    Prima spendeva, ora ha perso il lavoro e compra solo quello che le serve, generalmente le calze per le bimbe. Le ho detto della promozione che c'era al momento e le ha prese. La capa s'è incazzata perché non le ho proposto la promo che avevamo sull'intimo.

    Quando le ho spiegato che la conoscevo e che so che non compra per motivi personali e non spende mai molto, s'è incazzata. Dice che noi dobbiamo farlo lo stesso, perché il nostro lavoro è far comprare. Ora... se insistevo, magari forse un completino glielo vedevo anche, ma regalavo un cliente fisso da anni alla concorrenza.

    Hanno questa ossessione per la media scontrino, che non dovrebbe mai essere sotto ai 20 euro. In tempi di crisi, è più facile che sia a 16.

    Ogni settore è colpito, il mio come il tuo.. E' avvilente.
     
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  4. Miss Adele
     
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    Ciao..guarda io ti capisco tantissimo..purtroppo stiamo attraversando un brutto periodo la mia famiglia ed io: mio babbo è stato licenziato a 61 anni e mia mamma è casalinga..io ho un contratto cocopro che scade a giugno e mi faccio un mazzo tanto per un mezzo stipendio praticamente..abbiamo mio nonno in casa che prende la pensione..grazie ad i miei genitori viviamo in una casa nostra..
    Alla fine l'unica cosa che mi rimane è la salute, per ora...
     
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  5. mostrodiveg
     
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    ma che si deve fare per lavorare tranquilli? :(
    sinceramente, da ragazzina avevo qualche ispirazione, qualche sogno nel cassetto, voglia di cambiamenti, di avere una vita il più possibile dinamica, anche lavorativamente.
    ora, invece, su questo ho cambiato del tutto atteggiamento. altro che dinamismo, quello lo ricerco negli altri ambiti della mia vita, sogno invece tranquillità e stabilità.
     
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  6. Ale82
     
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    la situazione è davvero tristissima...il livello di approssimazione e instabilità è insopportabile...pensare che tutto può cambiare da un momento all'altro...che qualsiasi progetto può saltare il giorno dopo...io sto pensando seriamente di lasciare questo paese
     
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  7. mostrodiveg
     
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    se non fossi separata, quindi non potendo certo allontanare mia figlia da suo padre, lo farei anche io :)
     
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  8. marga83
     
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    ti capisco, purtroppo questo periodo è un po' così, mi chiedo se ne usciremo mai..
    io mi sono addottorata in storia dell'arte a luglio 2012 e l'unico lavoro che sono riuscita a trovare come commessa è durato meno di due mesi, perchè secondo loro per me era un lavoro temporaneo.. ovviamente, ma prima che il mio settore si riprenda ne passerà di tempo!
    per il resto si improvvisa: collaboro con un'associazione culturale di amiche, ho una rubrica su un giornale online.. tutto quasi gratis, perchè si tratta di lavori saltuari o progetti per richiedere finanziamenti.. avere quasi 30 anni e non riuscire a tirarti fuori uno stipendio è veramente brutto!
    Mi piace fare qualcosa nel mio settore, ma certe volte alzarsi la mattina è difficile.. :(
     
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  9. mostrodiveg
     
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    infatti... nel mio negozio siamo 4 e tutte abbiamo studiato: economia, diritto internazionale, grafica pubblicitaria e restauro.
    tutte, però, lavoriamo in un negozio e alla fine ci è pure andata bene, almeno abbiamo un lavoro!!
    quello che butta giù è che il nostro posto non è più così al sicuro come pareva fino a qualche anno fa... :(

    più vi leggo e più mi amareggio... praticamente siamo tutte nella stessa barca... :(
     
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  10. Miss Adele
     
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    Purtroppo sì..siamo tutte nella solita barca..il problema è che visto chi ci governa e tutto il contorno di ladri io non vedo uno spiraglio..non avrò mai un monolocale mio, non avrò mai uno stipendio normale (pretendere 1000 euro al mese è troppo?), non potrò mai sposarmi o andare a convivere e fare un figlio...ma che vita è questa?
    Tanto quelli che governano hanno i soldi anche per averne 5 di case...ma cosa gli frega di noi? meno di zero...
    Io sono davvero avvilita...
     
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  11. Caitrin
     
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    Intervengo solo per dare un piccolo altro punto di vista: diamo sempre, e giustamente, la colpa a chi ci governa o non governa.
    Io però da 5 mesi ho quotidianamente contatto con decine e decine di persone, lavoratori o in cerca di lavoro, a Milano: su oltre 600 lavoratori le persone oneste, capaci, competenti sono molto poche. Ci sono moltissimi giovani che a vent'anni non sanno parlare in italiano, persone che firmano un contratto e poi non si presentano al lavoro, persone che lavorano ma non vogliono inviarti i fogli ore o i documenti richiesti (salvo poi lamentarsi e offendere in caso di errori), persone che rifiutano contratti perchè tanto stanno lavorando in nero.
    Ogni giorno è una lotta, una lotta senza mai fine e senza speranza di vittoria perchè purtroppo il dna italiano è avariato: tutti, e dico tutti, tendono sempre a cercare la via corta, la via illegale, la via della pigrizia e del menefreghismo.
    Mi devono mandare la richiesta di ferie autorizzata, non lo fanno, li chiami e ti insultano perchè "è mio diritto stare a casa senza dare giustificazioni".
    Non vogliono giustificarti la malattia, e ogni giorno mi prendo almeno una decina di insulti.
    Ripeto, stiamo parlando di persone che o lavorano già con noi o stanno cercando lavoro, per cui in teoria sarebbe anche giocare a tuo favore presentarti come una persona civilizzata. Cerchi di spiegare, ma nessuno vuole mai capire, a volte sembra di parlare una strana lingua arcaica. C'è chi mi ha minacciato, persino. A un collega hanno spaccato il vetro dell'auto già due volte, alla responsabile sono state fatte minacce serie e ne è scaturita una denuncia per stalking. E siamo in centro città, non nel campo nomadi in periferia.

    Purtroppo poi le persone veramente valide, quelle come voi che si sforzano, si mettono alla prova, si ingegnano, sono quelle ritenute "pensanti" e quindi pericolose. Sono donne che non fanno le gatte morte e quindi vengono a priori escluse. Sono persone con un senso del dovere e della dignità, che per questo sono ghettizzate. Ma è davvero solo colpa della politica?
    Non è solo "la politica" ad aver rovinato la nazione, sono stati e sono gli italiani stessi.

    Io sono delusa e avvilita perchè davvero non avrei mai immaginato che gli italiani fossero così in basso nella scala evolutiva. Stiamo parlando sempre di giovani o meno giovani nati o cresciuti qui, in città, che hanno comunque potuto frequentare almeno le scuole medie. Non stiamo parlando di anziani provenienti da sperduti paeselli di montagna che non poterono studiare.
    I miei genitori stessi non hanno titoli di studio eppure non sono nè ignoranti nè cafoni, hanno sempre lavorato e anche se pagati poco hanno da parte loro tenuto un comportamento onesto. La disonestà altrui non legittima la tua.

    A me deludono gli italiani, che non stimo più da parecchio. Poi sì, ok, la politica fa schifo. Ma è esattamente uguale a ciò che siamo e siamo sempre stati come popolo. E questo è evidente quando sei all'estero e vedi un italiano: è sempre quello che urla, non rispetta i cartelli di avviso, non rispetta le file, si lamenta, cerca in qualche modo di attirarsi le simpatie per aggirare la norma.
    Quando espongo queste riflessioni mi sento rispondere che "siamo creativi e simpatici". Poi d'altra parte noi abbiamo il mare, il sole e la pasta, cosa vuoi che ci sia di meglio. Beh, di meglio c'è la civiltà. Di meglio c'è poter andare in ufficio e proporre un lavoro a una persona senza che questa ti insulti o ti prenda in giro. Di meglio c'è non sentirsi dire che "non trovo lavoro è colpa vostra" e poi quando li chiami "eh ma per 4 ore non vengo": se sei a casa da più di un anno lavorare 8 ore a settimana non è forse meglio di niente, se sei comodo e vicino?

    Ho notato anche che i pochi laureati che ci sono in questa nazione (abbiamo una delle percentuali più basse) sono disposti a darsi da fare e impegnarsi mentre coloro che hanno meno titoli e anche meno capacità pretendono lavori a tempo indeterminato, in ufficio o in posti comodi. Molto spesso poi li ottengono, perchè "conosco il fratello della cognata della suocera della nonna del gatto del vicino di casa e allora mi aveva fatto entrare"

    Scusate lo sfogo, ma da novembre a questa parte di persone con un cervello funzionante e un'educazione seria (di quelle impartite dai genitori, che ti insegnavano a non mandare a quel paese le persone, a non sputare in terra, a non gettare i rifiuti per strada, a dare del lei agli sconosciuti, a rispettare il lavoro degli altri) ne ho incontrate ben poche. E forse anche voi che lavorate a contatto con le persone l'avete notato... e non sono tutti politici, questi. Sono solo italiani.
     
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  12. Ale82
     
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    Sottoscrivo pienamente quello che dice Caitrin..per non parlare di chi non rispetta la legge...chi non paga le tasse...chi"tira sempre a fregare"..di chi non rispetta l'ambiente e il nostro patrimonio culturale...ovvio che non tutti sono cosi ma sono atteggiamenti radicati nella gran parte..quando dico di voler lasciare questo paese non e'solo per la questione economica ma per tante altre ragioni tra cui queste
     
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  13. *eli81*
     
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    Si ma gli italiani non sono tutti così!!!! Credo che la generalizzazione porti soli ad estremismi francamente inutili!
     
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    Vittorio Matteucci Admin


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    CITAZIONE (*eli81* @ 17/4/2013, 09:07) 
    Si ma gli italiani non sono tutti così!!!! Credo che la generalizzazione porti soli ad estremismi francamente inutili!

    Sono d'accordo.
     
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    someone is the table, someone else is the boss...

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    CITAZIONE (Andracass @ 17/4/2013, 09:17) 
    CITAZIONE (*eli81* @ 17/4/2013, 09:07) 
    Si ma gli italiani non sono tutti così!!!! Credo che la generalizzazione porti soli ad estremismi francamente inutili!

    Sono d'accordo.

    Anche io!
     
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